di Elena Giordano luglio 2015

E’ talmente rasserenato che ci scherza su e tira in ballo”interessi internazionali” dietro il tentativo di “destituzione”: “Io amante di Tutino? Ma ditelo che non è vero, io sono tremendamente pasoliniano, non mi piacciono affatto i borghesi. Solo uomini proletari. Ci tengo che si sappia”
Presidente ma questo è gossip, al di là di quelli che sono i suoi gusti sessuali, cosa è successo davvero in questa storia?
“E’ successo che pare che ci siano tutti i presupposti per parlare di un dossier falso contro di me. Punto. Non è né la prima né l’ultima volta che succede e accade ogni volta che qualcuno diventa scomodo per personaggi che invece puntano solo a farsi i loro interessi. Io, com’è noto, non lo sto permettendo e quindi hanno montato questa storia con mezzi, diciamo, poco ortodossi”.
Che vuol dire?
“Vuol dire, apra le orecchie, che il giornalista autore dell’articolo è stato usato per diffondere notizie false che mi potevano “destituire” così io andavo a casa e loro continuavano a farsi gli affari propri”
Insisto, di cosa stiamo parlando? Quali interessi sotterranei lei starebbe contrastando? Che interesse poteva avere Piero Messina ad infangarla? Crede che l’ipotesi della vendetta contro un licenziamento possa reggere?
“Macchè vendetta, la storia del licenziamento è vera, ma neanche io credo che ci sia questa banalità alla base. Messina secondo me si è prestato, stupidamente, a scrivere cose che potevano favorire interessi altri. Parlo di interessi addirittura di tipo internazionale”.
Ci dica più e in particolare.
“Ci provano già da due anni. Le cito solo due articoli che Messina ha scritto e che mi fanno riflettere. Il 29 maggio del 2013, su Limes Rivista di Geopolitica, scrisse che mi ero messo di traverso sul Muos e mi sarei attirato le ire degli Stati Uniti; il 2 giugno del 2014, quindi un anno fa su Livesicilia, in occasione di un mio incontro istituzionale con una delegazione palestinese ipotizzò che stavo allacciando rapporti con i nemici degli israeliani. Mi definirono “Saro il palestinese”. In realtà, lo giuro, era un incontro di mera natura umanitaria. Che cosa devo pensare allora? Chi insinua questi sospetti? Mi pare che sia lecito affermare che ci sia una strategia che va oltre i confini nazionali. Io sono sereno e mi attengo alle parole del procuratore Lo Voi”.
E l’Espresso? Parliamo comunque di una grande testata
“Si, una grande testata che si sta arrampicando sugli specchi. Perché non hanno nessuna carta o straccio di prova per poter dimostrare che io abbia mancato di rispetto (voglio essere buono) a Lucia Borsellino. Prima hanno parlato di trascrizioni, poi di ascolto di un fantomatico audio, adesso pare parlino di un incontro a Palermo (o non so cosa) tra una fonte segreta e il giornalista che ha raccontato questa ignobile storia. Ma insomma! Le ricordo che oggi i sistemi utilizzati per le intercettazioni sono sofisticatissimi e visto che è noto che Tutino era ascoltato permanentemente e per fatti e procure diverse, se un qualsiasi dispositivo ha registrato una cosa non possono non averlo raccolto anche gli altri. Quello che conta è solo quello che dice la Procura di Palermo. Non esiste nessuna intercettazione in merito.”
Loro confermano di averla, l’intercettazione
“E perché non la tirano fuori, se non vogliono farlo con me e con l’opinione pubblica, la mettano a disposizione della magistratura. Stiamo aspettando che ce la facciano avere. Io martedì farò una conferenza stampa con il mio legale.”
Tutto ciò le ha fatto pensare dunque che è giusto che rimanga al suo posto
“E certo, è evidente che io abbia deciso di restare”
Per due giorni ha barcollato però.
“Perché non ne potevo più, ero stremato e scioccato, poi ho pensato alla finta informativa che costruirono su Boffo e alla fine che ha fatto quel poveretto per cose poi rivelatesi false. Non posso darla vinta a chi vuole dimostrare una colpa che non ho perché, che si sappia, le finte informative possono essere fatte su chiunque e distruggere la vita di ognuno di noi. Non possiamo permetterlo.”
Cosa si sente di dire a Lucia Borsellino, anche lei dice di aver letto qualcosa che l’ha turbata.
“Credo che anche a lei abbiano mostrato o riferito i contenuti di questo finto dossier.“
E il Presidente Mattarella? Alla cerimonia di commemorazione di Paolo Borsellino ha fatto un gesto che parla da solo. Ha abbracciato Manfredi dopo aver ascoltato il suo durissimo j’accuse.
“Si ma il gesto del Presidente della Repubblica non era rivolto a me, forse solo al dolore di questi poveri ragazzi che, chiariamolo, da queste infamie e da questi giochi sporchi ne escono sicuramente con le ossa rotte.”

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